Ikona avion   15181

Ikona avionIntorno alla casa di preghiera si articola un GIARDINO. E’ questa l'icona. La Madre Maria porta IN BRACCIO il piccolo Gesù e lo contempla. Mentre sul braccio destro tiene Gesù e in Lui la casa, con la mano sinistra li abbraccia entrambi. Nel contempo, la stessa MANO accoglie i fedeli che arrivano, li indirizza e li conduce al suo Figlio, il Salvatore di tutto il mondo.
 
"Tra gli esseri umani, nessuno meglio di Lei conosce Cristo, nessuno come la Madre può introdurci a una conoscenza profonda del suo mistero... Tutta la nostra perfezione consiste nell'essere conformi, uniti e consacrati a Gesù Cristo. Essendo Maria la creatura più conforme a Gesù Cristo, ne segue che, più un'anima sarà consacrata a lei, più sarà consacrata a Gesù Cristo" (cfr. Rosarium Virginis Mariae n. 14.15).
 
L'artista ha rivestito l'icona con ELEMENTI NATURALI.
Le ha donato le peculiarità del paesaggio dell'Erzegovina accentuando la bellezza delle pietre, dei fiori, degli arbusti, dell'erba... La natura glorifica Maria e il suo Salvatore. Essa corona la Regina della Pace con dei fiori meravigliosi e ne adorna il manto che protegge Gesù e il su o popolo.
 
Sotto il suo MANTO è situata una vigna, il frutteto. Indica che attraverso di Lei ogni creatura è feconda.
La natura, attraversando l'icona, discende gradatamente fino al punto più basso dove si trova la SORGENTE DELLA VITA. Tutto il creato si volge verso la fonte della vita. Qui si abbevera, si apre verso la Gerusalemme Nuova che discende dal cielo (dr. Ap 21-22) e dà gloria a Dio.
 
Molte persone hanno collaborato alla realizzazione dell'icona, uomini e donne che Dio ha ispirato e coinvolto in questo lavoro.
 
Ci pare però opportuno fare una precisazione: questa è un'opera di Dio!
Anche il suo progettista lo ammette. Per ispirazione dello Spirito Santo (04.02.1998), egli ha ricevuto interiormente una veduta dell'icona senza nemmeno conoscere il programma di questa casa, per cui l'ideatore ha espresso nella natura una chiamata e un cammino che avvengono nelle anime dei fedeli.
L'icona e custodita e, allo stesso tempo, aperta. L'artista, insieme all'immagine globale della figura, ha intravisto delle strade risalenti all'epoca romana che passavano di qui, oltre a molte nuove vie che conducono in questo luogo e da qui ripartono verso "spazi infiniti", ossia verso una realtà nuova che sta nascendo.
 
Maria
“Giardino della vita divina”
 
Maria è immacolata in vista dell'unione con il sacrificio dell'Agnello. Tutto il suo essere è al servizio di Dio, Ella accoglie gli impulsi dello Spirito Santo e li vive. In un modo che è misterioso per la logica umana, già dal concepimento la sua anima accetta da Dio tutte le grazie.
Concepisce nel suo seno il Dio-Domo, per opera dello Spirito Santo (cfr. Lc 1,26-38). Da Lui guidata, partecipa eompletamente all'azione del Salvatore Gesù Cristo unendosi al suo sacrificio sulla croce. In questo modo entra nella maternità nuova (cfr. Salvifici Doloris n. 26).
In virtù di tutto questo, Maria è Madre della Chiesa, Madre del Corpo mistico di Cristo e di ogni figlio di Dio. Maria-Madre è la nuova Eva e l'umanità nuova.
 
Il suo grembo purissimo, il suo Cuore Immacolato, la sua anima e tutto il suo essere abbracciano la vita divina. In Lei la maternità divina si esprime alla perfezione. In Lei Dio ci genera.
Lei è il giardino della vita divina. Lei è l'ideale di ogni credente. Lei è l'ideale della Chiesa di Cristo.
Sull'icona vediamo, come già accennato, la sua mano. Maria, la Sposa dello Spirito Santo, ci guida secondo gli impulsi dello Spirito con la tenerezza di una Madre immacolata.
 
Passiamo davanti al suo volto che contempla il piccolo Gesù. Non soltanto esteriormente. La sua anima, nello Spirito Santo, contempla l'anima di Gesù, penetra i misteri della vita e della salvezza, s'immerge nella vita del Dio Trino.
Anche noi desideriamo entrare in questi misteri.
 
Seguiamo Maria...
 

 
Nella Tradizione cristiana, l'arte delle icone rappresenta uno dei modi con cui si vive intensamente la fede al punto che l'iconografia costituisce una vera e propria teologia visiva. La parola greca eikon (icona), significa "immagine sacra", ossia una realtà che rivela l'amore e la bellezza di Dio, divenendo così veicolo di comunicazione con lui. L'icona si presenta come un'immagine parlante che rimane costantemente protesa al di fuori di sé in attesa di qualcuno che la contempli e la comprenda.
L'icona è quindi come una finestra aperta sull'invisibile, che è in grado di condurre alla conoscenza della verità e della bellezza. Essa si offre umilmente come luogo teologico della presenza. Dall'immagine visibile scritta nell'icona, lo sguardo contemplativo si eleva verso il divino: "L'icona apre i suoi portelli sulla Casa del Padre e sul Convito di gioia, gioia di bellezza perché di verità eterna". (D. Cogoni)L'icona che vi presentiamo in questo libretto non fa altro che confermare questi concetti noti all'arte iconografica. Non si tratta però di un dipinto ma di un luogo che, nel suo insieme, riproduce un'immagine che, attraverso il visibile, comunica al nostro sguardo i segreti invisibili del Mistero Trinitario.